Italia Norvegia, il finale che non vorresti: le possibilità azzurre

L’Italia chiude il girone di qualificazione ai Mondiali 2026 con una sconfitta pesante: 1-4 in casa contro la Norvegia (clicca qui per antepost e 1×2), che così si conferma al primo posto del Gruppo I con otto vittorie su otto. Per gli azzurri, invece, resta aperta solo la via dei playoff, un percorso a eliminazione diretta che determinerà la partecipazione ai Mondiali in USA, Canada e Messico.

San Siro ha visto un primo tempo promettente per gli uomini di Gennaro Gattuso, capaci di trovare il vantaggio già all’11’ con Francesco Pio Esposito. Il giovane attaccante dell’Inter ha trasformato in gol una verticalizzazione di Dimarco, girandosi rapidamente in area e battendo Nyland con una conclusione precisa e potente. Il vantaggio azzurro ha acceso le speranze dei tifosi, convinti che la squadra potesse vendicare il pesante 0-3 dell’andata a Oslo.

Un primo tempo di speranza

Nei primi 45 minuti, l’Italia ha dominato la Norvegia, mostrando superiorità nel possesso palla e nelle iniziative offensive sulle fasce, grazie agli inserimenti di Di Lorenzo e Dimarco. Retegui e Pio Esposito hanno sfiorato il raddoppio più volte, mettendo in difficoltà la difesa scandinava. Anche la coppia Mancini-Bastoni ha saputo contenere le incursioni di Haaland e Sorloth, tenendo a distanza i pericoli principali.

Le reazioni della Norvegia sono state isolate, con Antonio Nusa protagonista di alcune conclusioni da fuori area, senza però riuscire a concretizzare. Il dominio azzurro però non ha saputo tradursi in un risultato più largo, e questo si sarebbe rivelato cruciale nella ripresa.

La Norvegia cambia marcia

Nella seconda frazione di gioco, il copione cambia drasticamente. Dopo il pareggio di Nusa al 63’, che ha approfittato di un errore difensivo dell’Italia e ha battuto Donnarumma con un sinistro preciso, la Norvegia prende pieno controllo del match. La partita viene ribaltata in pochi minuti da Erling Haaland: prima al 78’ con un gol su assist di Nusa, poi al 80’ con la doppietta realizzata grazie a un errore in fase di costruzione di Bastoni e a un preciso servizio di Bobb. La prestazione di Haaland, che arriva così a 16 gol nel girone, segna il momento decisivo della partita.

Al 90’+3′, Jørgen Strand Larsen cala il poker, finalizzando un’altra ripartenza norvegese e sancendo il 4-1 finale. La Norvegia può così festeggiare il ritorno ai Mondiali dopo 27 anni, mentre l’Italia esce a testa bassa, fischiata dai tifosi presenti sugli spalti del Meazza.

Pio Esposito, l’unica nota positiva

Nonostante la debacle, Francesco Pio Esposito conferma il suo valore. Il giovane centravanti classe 2005 segna il secondo gol consecutivo con la maglia azzurra, il terzo in totale con la Nazionale maggiore in sole cinque presenze. Il suo sigillo iniziale aveva acceso San Siro e fatto impazzire anche Lele Adani in telecronaca, che in modo scherzoso aveva preso di mira Haaland, salvo poi vedere la vendetta del bomber norvegese.

La prestazione di Pio Esposito rappresenta una speranza per il futuro della Nazionale, un segnale della capacità di Gattuso di valorizzare i giovani anche in assenza di elementi chiave come Kean o Tonali.

Playoff: l’ultima chance

Con la sconfitta contro la Norvegia, l’Italia dovrà affrontare i playoff per assicurarsi un posto ai Mondiali 2026. Le semifinali si giocheranno giovedì 26 marzo 2026, mentre le eventuali finali sono in programma martedì 31 marzo 2026. La squadra di Gattuso sarà inserita in prima fascia grazie al miglior ranking, affrontando in casa una delle quattro squadre ripescate dalla Nations League, tra cui Romania, Svezia e Irlanda del Nord. L’eventuale finale vedrà gli azzurri affrontare una seconda o terza fascia, con potenziali avversari come Scozia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Albania, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo.

Il sorteggio, in programma a Zurigo giovedì 20 novembre, determinerà quindi il percorso esatto degli azzurri nei playoff. Sarà un percorso “do or die”: una gara secca può essere imprevedibile, ma l’Italia deve affrontarla con determinazione, senza più errori, per evitare di mancare il Mondiale per la terza edizione consecutiva.

Conclusioni

La serata di San Siro ha confermato quanto sia ancora difficile competere contro avversarie con una fisicità e una precisione offensiva come la Norvegia. La vittoria nel primo tempo e il gol di Pio Esposito non sono bastati a fermare un Haaland tornato protagonista nei momenti decisivi. La Nazionale azzurra esce dal girone con una sola certezza: i playoff di marzo saranno un banco di prova senza appello.

Tra le scorie del 4-1 finale e i fischi dei tifosi, resta la speranza che Gattuso e i suoi uomini sappiano trasformare l’amarezza in concentrazione, sfruttando l’esperienza dei giovani come Pio Esposito e l’attitudine competitiva dei veterani. Per l’Italia, il Mondiale 2026 non è perso: sarà necessario ripartire dalle lezioni di San Siro e affrontare marzo con coraggio e precisione, in una sfida che non ammette errori.

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