Il colore politico del tifo in Italia

A dominare nelle curve d’Italia è l’estrema destra con ben 41 mila supporters organizzati in più di 399 gruppi. Questo, quanto emerge da un rapporto delle forze dell’ordine che si occupano di tifo estremo. In questo rapporto risulta che sono più contenuti gli episodi di razzismo, ma allo stesso tempo aumentino gli interventi per discriminazione territoriale. E ancora, al contrario di quanto si possa pensare, la maggior parte dei gruppi ultras sono disponibili alla mediazione con le forze dell’ordine.

Il censimento

A tinte nere la maggior parte del tifo italiano. Dall’ultimo censimento, che riportiamo, risulta: risultano attivi 388 gruppi ultras, composti da 41.120 supporter – spiega Ambra – Di questi 388 sodalizi, 45 sono di estrema destra, 15 di estrema sinistra e 9 misti, perché al proprio interno comprendono sia elementi di estrema destra sia gruppi di estrema sinistra”. Delle formazioni filofasciste, riferisce Ambra, “17 sono in serie A, 18 in serie B, 6 in Lega Pro-prima divisione e 4 in seconda divisione”. All’interno dei gruppi misti, invece, ci sono più espressioni politiche, che seguono insieme il campionato, disponibile a https://rallylinkitalia.bet/ , andando ben oltre la sola politica.

I rapporti con le forze dell’ordine

Altro dato inaspettato è quello dei rapporti con le forze dell’ordine. Dal rapporto si evince  “43 gruppi non accettano il dialogo, ve ne sono invece 138 che hanno un’altra predisposizione. Le tifoserie che più si sono messe in evidenza per questi aspetti -sottolinea Ambra- sono quella della Lazio, con 8 episodi, seguiti dalle tifoserie di Juventus (3 casi) e Roma (2 casi)”. Sono stati “18 gli episodi di cori razzisti. La quasi totalità si è concretizzata con il ‘buuu’, il verso scimmiesco all’indirizzo dei calciatori di colore”.

I rossi

Quanto alla distribuzione dei gruppi ultras per regione, “la maglia rosa va alla Lombardia, con 56 sodalizi. A seguire la Campania con 50, Liguria e Toscana ne hanno 42”. Nello scorso campionato, spiega ancora il vice il rapporto Ucigos, “si sono sciolti 30 gruppi, a fronte di 22 che si sono creati ex novo”. Tra le cause delle scissioni, la fa da padrone “in 14 casi, il venir meno degli aderenti. In 7 casi si sono disgregati per conflittualità interna, in 3 casi per protesta al programma della tessera del tifoso. E in altri 3 casi a seguito di attività repressiva. In un solo caso si è registrata una fusione tra club”.