Dailon Livramento, l’attaccante che ha fatto sognare Capo Verde: dal ballo al gol che entra nella storia
Capo Verde, l’isola che ha conquistato il mondo del calcio
Capo Verde entra per la prima volta nella storia del calcio mondiale grazie al talento e alla determinazione di un ragazzo che da bambino sognava di danzare più che di dribblare. Dailon Rocha Livramento, 24 anni, è l’uomo che ha illuminato la notte di Praia: con il suo gol contro l’Eswatini ha aperto la strada all’impresa che ha consegnato al piccolo Stato africano il biglietto per i Mondiali 2026.
Un traguardo impensabile solo pochi anni fa, raggiunto con il 3-0 che ha regalato ai Tubarões Azuis – gli Squali Azzurri – il primo posto nel girone davanti al blasonato Camerun. In rete anche Semedo e Stopira, ma è stato Livramento a dare il via alla festa. “Un momento storico”, ha commentato il presidente della FIFA Gianni Infantino, “Capo Verde è la dimostrazione che la passione può superare ogni confine geografico.”
Un arcipelago minuscolo con un sogno grande
Poco più di mezzo milione di abitanti, dieci isole vulcaniche al largo del Senegal, una superficie di soli 4.000 chilometri quadrati: Capo Verde diventa così il Paese più piccolo di sempre a qualificarsi a una Coppa del Mondo.
Solo nel 1982 il Paese aveva fondato la propria nazionale, e fino al 2013 non aveva mai preso parte alla Coppa d’Africa. Oggi è tra le protagoniste del calcio africano e mondiale.
Per l’estate del 2026 (quote e calendari nelle piattorme come Legiano Casino recensioni), quando il torneo si terrà tra Canada, Stati Uniti e Messico, Capo Verde sarà una delle nove rappresentanti africane, insieme a giganti come Marocco, Egitto e Ghana. Un salto epocale per una nazione giovane, indipendente dal Portogallo dal 1975, che continua a far parlare di sé per la forza dei suoi talenti.
Dall’Olanda alle radici africane
Livramento è nato a Rotterdam nel 2001 da genitori capoverdiani. Il padre, emigrato da giovane nei Paesi Bassi, e la madre, nata in Italia, gli hanno trasmesso un’identità doppia, sospesa tra due continenti.
I suoi nonni materni, racconta spesso, lavoravano come addetti alle pulizie a Roma. “Giocare per Capo Verde è il mio modo di ringraziarli”, ha detto più volte.
In famiglia, però, non c’è solo calcio: il fratello Jerzy è membro della band olandese Broederliefde, molto popolare nella scena rap dei Paesi Bassi. Anche Dailon, prima di impugnare gli scarpini, coltivava la passione per la musica e per la danza. “Da piccolo volevo diventare ballerino. Poi ho capito che anche il calcio, a modo suo, è ritmo e movimento.”
Il suo idolo, non a caso, è Ronaldinho: “giocava divertendosi, e questo è quello che cerco di fare anch’io”.
Un talento costruito passo dopo passo
Cresciuto nelle giovanili del NAC Breda, Livramento debutta nel calcio professionistico nel 2021. Poi il passaggio al MVV Maastricht, dove esplode: 16 gol in 35 partite nella stagione 2023-2024. Numeri che attirano l’attenzione dell’Hellas Verona, che lo acquista nell’estate 2024 per circa 600 mila euro.
Il debutto in Serie A è memorabile: il 18 agosto segna contro il Napoli nella vittoria per 3-0 al Bentegodi. Quella resterà l’unica rete della stagione, ma il suo modo di giocare – fatto di scatti improvvisi, pressing e sacrificio – convince tifosi e tecnici.
Nel 2025 passa in prestito al Casa Pia, nella massima serie portoghese. “Avevo bisogno di continuità”, ha spiegato. Una scelta che lo porterà, poche settimane dopo, alla convocazione in nazionale da parte di Pedro Leitao Brito, detto Bubista.
Bubista, il selezionatore che ha unito un popolo
L’architetto del miracolo capoverdiano è proprio Bubista, ex difensore e oggi allenatore. Dal 2020 guida la nazionale con una visione chiara: costruire una squadra solida attingendo a giocatori nati in Europa ma con radici africane.
È riuscito a convincere calciatori che avrebbero potuto scegliere altre maglie a rappresentare Capo Verde, come lo stesso Livramento. “Quando mi ha chiamato, non ho avuto dubbi: dovevo tornare alle mie origini”, ha raccontato l’attaccante.
Il gruppo, formato da atleti che giocano in Portogallo, Francia, Turchia, Olanda o Arabia Saudita, è diventato un simbolo di unità nazionale. Dopo la vittoria sul Camerun e il 3-0 sull’Eswatini, le strade di Praia e Mindelo si sono riempite di bandiere, tamburi e cori. Il calcio, ancora una volta, si è trasformato in un linguaggio collettivo di riscatto.
Capo Verde, da outsider a protagonista mondiale
La prima Coppa d’Africa nel 2013, i quarti di finale, poi la scalata ai Mondiali 2026. Un percorso che racconta la forza di un popolo che non si arrende e che ha trasformato la propria marginalità geografica in energia creativa.
Nel 2026, quando le luci si accenderanno tra Canada, Stati Uniti e Messico, gli Squali Azzurri entreranno in campo con il loro attaccante simbolo. Dailon Livramento, il ragazzo che sognava di ballare, farà danzare ancora un intero arcipelago, minuscolo ma capace di un sogno immenso.